Finance Day Italia 2025: la finanza alternativa riparte. Il Crowdinvesting entra nella sua fase 2.0

20 novembre 2025

Economy Magazine
Finanza alternativa e Crowdinvesting tornano a crescere nel 2025. Dal Finance Day Italia emergono segnali di maturità e nuove opportunità per le PMI.

La nuova edizione del Finance Day Italia 2025, organizzata da Innexta e dalla Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi, conferma un trend ormai evidente:
la finanza alternativa è tornata al centro della strategia finanziaria delle PMI italiane.

Dopo un periodo di incertezza macroeconomica e tassi elevati, il mercato sta mostrando un rinnovato interesse verso strumenti come minibond, direct lending e Crowdinvesting regolamentato ECSP. È un’evoluzione che non riguarda solo l’offerta degli operatori, ma anche la domanda delle imprese e la maturità degli investitori.

La fotografia del mercato: minibond e lending in crescita.
I numeri presentati durante il Finance Day Italia mostrano una ripresa evidente.

Nel primo semestre 2025 le PMI hanno emesso 54 minibond, per un totale di 333 milioni di euro, in aumento rispetto ai 202 milioni dello stesso periodo del 2024. Anche il direct lending conferma segnali di ripartenza, con una domanda crescente da parte di imprese che cercano soluzioni flessibili e digitali.

Più prudente, invece, il venture capital, che registra un aumento del numero di deal ma una riduzione del valore medio dei round. Una correzione fisiologica, che rende il mercato più attento e selettivo.

Il Crowdinvesting: meno volumi, più maturità.
Uno dei dati che ha attirato maggior attenzione riguarda il Crowdfunding. La raccolta complessiva negli ultimi 12 mesi si è attestata a 261 milioni di euro, segnando una contrazione rispetto all’anno precedente.

Ma la contrazione non è un arretramento: è un cambio di fase, il Crowdinvesting sta evolvendo sotto diversi aspetti:

  • maggiore attenzione alla compliance ECSP;
  • investitori retail più consapevoli e meno impulsivi;
  • piattaforme più strutturate e orientate a investimenti professionali;
  • integrazione crescente con strumenti di finanza alternativa come club deal digitali e veicoli di investimento.

In altre parole: si passa dal “crowdfunding generalista” a un modello 2.0, più professionale e più vicino alle esigenze reali delle PMI.

 

Infrastrutture, integrazione, scalabilità
Dal nostro punto di osservazione, questo scenario è perfettamente coerente con ciò che sta accadendo sulle piattaforme che supportiamo a livello tecnologico e operativo.

La richiesta delle PMI non è più quella di “un’alternativa bancaria”, ma di infrastrutture digitali affidabili, capaci di integrare:

  • processi di compliance e governance;
  • raccolte equity;
  • operazioni di lending;
  • strumenti partecipativi;
  • minibond.

Le piattaforme non sono più semplici “vetrine”, ma sistemi finanziari completi, con processi integrati per onboarding, scoring, gestione investitori, reporting e audit.

 

Verso il 2026: la finanza alternativa entra nella sua fase 2.0
Il Finance Day Italia 2025 lascia un messaggio chiaro: l’ecosistema è pronto per una nuova fase caratterizzata da:

  • convergenza tra equity e debito;
  • investitori professionali sempre più presenti;
  • rafforzamento dei modelli crowd + club deal;
  • applicazioni concrete di DLT e tokenizzazione.

La finanza alternativa non è più un segmento emergente: è un pilastro della crescita delle PMI italiane, e il Crowdinvesting, lungi dall’essere in flessione, sta entrando nel suo momento di maggiore maturità.

 

Fonte originale: Economy Magazine

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