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Aggiornamenti e notizie dal mercato del Crowdinvesting

25 novembre 2025

Pubblicato l’8° Quaderno di Ricerca del Politecnico sulla Finanza Alternativa

Il Politecnico di Milano ha pubblicato l’8° Quaderno di Ricerca sulla Finanza Alternativa, il documento che ogni anno fotografa lo stato reale degli strumenti di capitale complementare utilizzati dalle PMI italiane: minibond, private debt, crowdfunding, fintech, tokenizzazione, private equity e quotazioni su EGM.L’edizione 2025 mostra un mercato che non si sta riducendo, ma riallineando: alcuni strumenti crescono con decisione, altri rallentano, altri ancora stanno maturando grazie a nuovi standard regolamentari. La finanza alternativa, nel suo insieme, resta un canale strategico per le PMI che cercano soluzioni più rapide, visibili e flessibili rispetto al credito bancario tradizionale. Cosa emerge dal Quaderno del Politecnico. I numeri presentati durante il Finance Day Italia mostrano una ripresa evidente.Nel primo semestre 2025 le PMI hanno emesso 54 minibond, per un totale di 333 milioni di euro, in aumento rispetto ai 202 milioni dello stesso periodo del 2024. Anche il direct lending conferma segnali di ripartenza, con una domanda crescente da parte di imprese che cercano soluzioni flessibili e digitali.Più prudente, invece, il venture capital, che registra un aumento del numero di deal ma una riduzione del valore medio dei round. Una correzione fisiologica, che rende il mercato più attento e selettivo. Il Crowdinvesting: meno volumi, più maturità. Dai dati si nota innanzitutto una ripresa energica del private debt e dei minibond. Nel primo semestre 2025 sono stati emessi 54 minibond per 333 milioni di euro, segnando un netto rimbalzo rispetto al 2024. La crescita dei prestiti green, social e sustainability-linked conferma che il mercato sta orientandosi verso strumenti più sofisticati e coerenti con le metriche ESG.Anche il mondo fintech vive un ritorno di slancio. L’invoice trading, dopo la contrazione del 2023, mostra volumi nuovamente in aumento grazie alla maggiore disponibilità di capitali e alla diffusione di modelli integrati nei sistemi gestionali delle imprese. Le PMI apprezzano soprattutto la velocità delle operazioni e l’assenza di segnalazioni in Centrale Rischi.Il private equity e il venture capital mantengono una sostanziale stabilità: nel 2024 sono stati investiti 927 milioni di euro nel VC, mentre la prima metà del 2025 conferma un ritmo in linea con l’anno precedente. I business angel segnano invece un forte recupero, con 74,5 milioni investiti.Sul fronte dei mercati regolamentati, l’Euronext Growth Milan registra per la prima volta un lieve arretramento: al 30/6/2025 risultano quotate 205 società, con soltanto 6 nuove IPO nel semestre. Crowdinvesting: un anno di transizione. Il segmento più delicato del report è quello del Crowdfunding, dove il Politecnico rileva raccolte complessive pari a 261 milioni di euro negli ultimi dodici mesi, segnando un calo del 14%.L’Equity Crowdfunding non immobiliare è la componente più colpita, con soli 47 milioni raccolti (-19%), mentre il lending non immobiliare rimane stabile. L’immobiliare continua a sostenere il settore, ma non basta a bilanciare un anno segnato da due fattori determinanti:l’entrata a regime della normativa ECSP, che ha imposto verifiche, processi e controlli più rigorosi;i ritardi nei rendimenti di molti progetti, che hanno raffreddato la fiducia dell’investitore retail.Non si tratta, però, di un segnale di arretramento strutturale. L’intero comparto crowd sta attraversando una fase di maturazione necessaria, in cui l’aumento degli standard operativi seleziona i player più solidi e porta il mercato verso un modello più sostenibile e professionale. Come interpretare questo cambio di ciclo? Dal nostro punto di vista, ovvero quello di chi costruisce infrastrutture regolamentate per piattaforme e gestori ECSP, il quadro è chiaro: l’ECSP non è un freno, ma una correzione di rotta.Il mercato sta passando dalla logica del “volume di campagne” a quella della qualità dei processi, della governance, della trasparenza e della scalabilità. È esattamente il contesto in cui piattaforme strutturate, dotate di infrastrutture come CrowdCore, possono crescere più velocemente e con meno rischi. Il 2025 sarà quindi un anno di assestamento, e il 2026 uno di rilancio: meno piattaforme, più solide; meno progetti speculativi, più operazioni corporate; maggiore apertura al capitale professionale.Il nuovo Quaderno di Ricerca del Politecnico conferma che la finanza alternativa resta un pilastro per le PMI italiane. Alcuni strumenti accelerano, altri correggono il passo, ma l’intero ecosistema si sta muovendo verso standard più elevati, più digitalizzati e più stabili.Per noi di Tech4finance, questa trasformazione rappresenta il passaggio più importante degli ultimi anni: la maturazione definitiva del crowdinvesting come asset class seria, regolamentata e pronta a dialogare con investitori sempre più qualificati.
Autore: tech4finance.it
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21 novembre 2025

CrowdCore: 5 anni di infrastruttura SaaS che abilita il CrowdInvesting

Dalla piattaforma all’infrastruttura: un nuovo approccio al Crowdinvesting Cinque anni fa abbiamo deciso di introdurre nel mercato un nuovo modello di implementazione tecnologica: un’infrastruttura SaaS modulare, dedicata esclusivamente al Crowdinvesting, conforme alle normative europee e progettata per supportare i modelli operativi di Equity e Lending Crowdfunding.Da questa visione è nata CrowdCore, la prima infrastruttura tecnologica verticale, ECSP compliant, integrata con onboarding, KYC, AML, conti digitali, pagamenti e flussi approvati in diverse istanze autorizzative. CrowdCore non è un’applicazione software, non è una piattaforma, è ciò che permette alle piattaforme di Crowdinvesting di esistere, funzionare e scalare sul mercato. Cos'è CrowdCore e perché ha cambiato il paradigma del Crowdinvesting CrowdCore è un’infrastruttura SaaS specializzata per chi opera professionalmente nel mercato del Crowdinvesting, in conformità con il Regolamento ECSP e con i requisiti del Regolamento DORA, che permette di:creare piattaforme personalizzate e adattabili a modelli Equity o Lending;gestire in modo integrato onboarding, KYC, AML, conti digitali e pagamenti;integrarsi con istituti di pagamento vigilati e provider autorizzati;supportare i flussi necessari per processi autorizzativi presso le autorità competenti.È una soluzione tecnologica progettata per sostenere progetti reali, scalabili e conformi. Il contributo di CrowdCore alla crescita del mercato Negli ultimi cinque anni, CrowdCore ha abilitato oltre 20 piattaforme supportando l’evoluzione tecnologica e normativa del settore del Crowdinvesting e generando risultati significativi:oltre 500 operazioni finanziate;oltre 10.000 utenti profilati e gestiti in compliance;oltre 100 milioni di euro raccolti;oltre 200.000 transazioni eseguite in sicurezza.Non sono solo numeri, ma indicatori di un ecosistema tecnologico in grado di sostenere operatori autorizzati e community di investitori. Perché oggi CrowdCore è la soluzione leader nel mercato del Crowdinvesting Il valore di CrowdCore sta nella sua specializzazione verticale, nella sua compliance regolamentare e nella sua adattabilità al modello operativo di ogni piattaforma. È una soluzione:offerta in Modalità SaaS (Software as a Service);modulare e personalizzabile;conforme agli standard ECSP;adottata da operatori autorizzati e vigilati;con workflow approvati in diverse istanze autorizzative;conforme al nuovo Regolamento DORA; con esternalizzazione dei servizi ICT.Non si limita a digitalizzare processi: li rende sostenibili, auditabili, certificabili e scalabili. Per maggiori informazioni Scarica qui la scheda prodotto, oppure visita il sito CrowdCore e richiedi una demo o una consulenza gratuita, verrai ricontattato da un nostro specialista.
Autore: tech4finance.it
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20 novembre 2025

Finance Day Italia 2025: la finanza alternativa riparte. Il Crowdinvesting entra nella sua fase 2.0

La nuova edizione del Finance Day Italia 2025, organizzata da Innexta e dalla Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi, conferma un trend ormai evidente: la finanza alternativa è tornata al centro della strategia finanziaria delle PMI italiane.Dopo un periodo di incertezza macroeconomica e tassi elevati, il mercato sta mostrando un rinnovato interesse verso strumenti come minibond, direct lending e Crowdinvesting regolamentato ECSP. È un’evoluzione che non riguarda solo l’offerta degli operatori, ma anche la domanda delle imprese e la maturità degli investitori.La fotografia del mercato: minibond e lending in crescita. I numeri presentati durante il Finance Day Italia mostrano una ripresa evidente.Nel primo semestre 2025 le PMI hanno emesso 54 minibond, per un totale di 333 milioni di euro, in aumento rispetto ai 202 milioni dello stesso periodo del 2024. Anche il direct lending conferma segnali di ripartenza, con una domanda crescente da parte di imprese che cercano soluzioni flessibili e digitali.Più prudente, invece, il venture capital, che registra un aumento del numero di deal ma una riduzione del valore medio dei round. Una correzione fisiologica, che rende il mercato più attento e selettivo.Il Crowdinvesting: meno volumi, più maturità. Uno dei dati che ha attirato maggior attenzione riguarda il Crowdfunding. La raccolta complessiva negli ultimi 12 mesi si è attestata a 261 milioni di euro, segnando una contrazione rispetto all’anno precedente.Ma la contrazione non è un arretramento: è un cambio di fase, il Crowdinvesting sta evolvendo sotto diversi aspetti:maggiore attenzione alla compliance ECSP;investitori retail più consapevoli e meno impulsivi;piattaforme più strutturate e orientate a investimenti professionali;integrazione crescente con strumenti di finanza alternativa come club deal digitali e veicoli di investimento.In altre parole: si passa dal “crowdfunding generalista” a un modello 2.0, più professionale e più vicino alle esigenze reali delle PMI. Infrastrutture, integrazione, scalabilità Dal nostro punto di osservazione, questo scenario è perfettamente coerente con ciò che sta accadendo sulle piattaforme che supportiamo a livello tecnologico e operativo.La richiesta delle PMI non è più quella di “un’alternativa bancaria”, ma di infrastrutture digitali affidabili, capaci di integrare:processi di compliance e governance;raccolte equity;operazioni di lending;strumenti partecipativi;minibond.Le piattaforme non sono più semplici “vetrine”, ma sistemi finanziari completi, con processi integrati per onboarding, scoring, gestione investitori, reporting e audit. Verso il 2026: la finanza alternativa entra nella sua fase 2.0 Il Finance Day Italia 2025 lascia un messaggio chiaro: l’ecosistema è pronto per una nuova fase caratterizzata da:convergenza tra equity e debito;investitori professionali sempre più presenti;rafforzamento dei modelli crowd + club deal;applicazioni concrete di DLT e tokenizzazione.La finanza alternativa non è più un segmento emergente: è un pilastro della crescita delle PMI italiane, e il Crowdinvesting, lungi dall’essere in flessione, sta entrando nel suo momento di maggiore maturità. Fonte originale: Economy Magazine
Autore: Economy Magazine
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6 marzo 2025

TPPay e CrowdCore: Una Nuova Era per il Crowdinvesting in Italia.

Il panorama del Crowdinvesting sta per subire una trasformazione radicale grazie alla nascita di una collaborazione strategica tra TPPay e CrowdCore.  Noi di Tech4finance siamo entusiasti di condividere questa notizia, che rappresenta un importante passo avanti per il mercato italiano degli investimenti digitali. Una Partnership Strategica  Il recente accordo tra TPPay - un Istituto di Moneta Elettronica regolato dalla Banca d’Italia e parte del gruppo TAS, leader nel settore ICT - e CrowdCore, la nostra infrastruttura SaaS per il mercato del Crowdinvesting, pone le basi per una rivoluzione nella gestione delle piattaforme di Crowdfunding. Grazie a questa sinergia, sarà possibile integrare in maniera fluida e sicura i servizi di pagamento offerti da TPPay all’interno di un ecosistema tecnologico di altissimo livello. La partnership nasce dall’esigenza di semplificare e rendere più sicure le operazioni finanziarie nel settore degli investimenti digitali, garantendo al contempo la piena conformità alle nuove normative europee (ECSP). Con l’adozione di strumenti tecnologici avanzati, il processo di gestione delle piattaforme di Crowdfunding diventerà non solo più efficiente, ma anche maggiormente trasparente e affidabile. Un Nuovo Standard di Sicurezza e Innovazione La collaborazione tra TPPay e CrowdCore si configura come un vero e proprio cambio di passo per il mercato del Crowdinvesting. Con l’integrazione dei servizi di un istituto di pagamento italiano regolato, si affiancano agli operatori storici soluzioni innovative e altamente performanti, capaci di rispondere alle crescenti esigenze di sicurezza e conformità normativa. Gianmario Colafati, Amministratore Delegato di Tech4finance, ha sottolineato come questa alleanza rappresenti una scelta strategica fondamentale:  “Per Tech4finance è una partnership strategica che consente di integrare nella propria infrastruttura SaaS un Istituto di Pagamento Italiano, regolato da Banca d’Italia, e di offrire una alternativa ad un mercato che fino ad oggi è sempre stato presidiato da operatori esteri. Con CrowdCore, oltre ad essere abilitatori tecnologici leader nel mercato del Crowdinvesting, siamo sempre attenti alle novità e alle innovazioni, con l’ambizione di offrire ai nostri clienti un’infrastruttura di grande qualità e sempre aggiornata.” Allo stesso modo, Alfonso Catone, Chief Commercial Officer di TPPay, ha evidenziato come la partnership rappresenti un’opportunità unica per elevare il livello dei servizi offerti:  “Lavorare con un leader come CrowdCore è un’opportunità straordinaria per portare i nostri servizi a un livello superiore. Questa partnership rappresenta un cambio di passo per il mercato del Crowdfunding, rendendo finalmente possibile la collaborazione con un PSP italiano con i relativi vantaggi. Grazie a questa collaborazione, la tecnologia diventa il cuore pulsante di un’esperienza utente semplice, sicura e conforme.” Il Futuro del Crowdinvesting in Italia  Questa collaborazione non solo rafforza la posizione di Tech4finance nel panorama degli investimenti digitali, ma getta anche le basi per un futuro in cui il Crowdinvesting diventi sempre più accessibile, trasparente e sicuro. Grazie alla sinergia tra l’expertise di TPPay nella gestione dei flussi finanziari e l’innovazione tecnologica di CrowdCore, le imprese e gli investitori potranno beneficiare di una piattaforma all’avanguardia, in grado di rispondere alle esigenze di un mercato in continua evoluzione. L’adozione di tecnologie avanzate e il rispetto delle normative europee rappresentano, infatti, la chiave per instaurare un ecosistema finanziario affidabile, in cui la fiducia e la sicurezza siano al centro di ogni operazione. In questo contesto, Tech4finance conferma il proprio impegno nel fornire soluzioni tecnologiche che rispondano non solo alle necessità del presente, ma che siano anche in grado di anticipare le sfide del futuro.
Autore: tech4finance.it
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28 ottobre 2024

Un anno di Regolamento Europeo sul Crowdfunding: qualche dato utile.

Negli ultimi 12 mesi il panorama del crowdfunding in Europa ha subito una trasformazione significativa, riportiamo di seguito qualche dato interessante emerso da una nostra analisi del mercato.Situazione europea: Italia al secondo posto Il numero è importante, contiamo 223 piattaforme di Crowdinvesting iscritte al registro Europeo dell'ESMA. L'Italia si posiziona al secondo posto per numero di operatori del settore con ben 40 piattaforme autorizzate, questo dato testimonia la vitalità del mercato italiano e la sua capacità di adeguarsi rapidamente al nuovo quadro normativo.Ancora poche le "facce" nuove Delle 40 piattaforme che sono state autorizzate in Italia da Consob e Banca d’Italia, 36 sono gestori che operavano nel mercato prima dell'entrata in vigore della nuova normativa e solo 4, quindi il 10%, sono nuovi operatori (li vedete evidenziati in grigio).Una novità introdotta dalla nuova normativa sono le piattaforme "ibride" ovvero autorizzate ad operare del mercato del capitale di rischio (Equity) e di debito (Lending). Nella tabella superiore sono identificate come "entrambi"; ad oggi ci sono 6 piattaforme che hanno questa autorizzazione, ma sicuramente sarà una tendenza che crescerà.Arrivano le piattaforme estere Dai dati del registro ESMA risulta che sono 37 le piattaforme estere autorizzate ad operare in Italia, quindi alle 40 piattaforme italiane dovremo sommare anche queste piattaforme. La forte presenza di operatori esteri, soprattutto da Francia (12 piattaforme) e Spagna (9 piattaforme), sottolinea l'attrattività e l’interesse nel mercato italiano ma anche la necessità per le piattaforme nazionali di elevare i propri standard.Questi operatori stranieri potrebbero portare innovazione e pratiche consolidate, aumentando le aspettative degli investitori italiani e mettendo alla prova la competitività delle piattaforme locali.Scenari Con uno sguardo al futuro prevediamo diversi possibili scenari:Consolidamento del mercato: la competizione potrebbe portare a fusioni e acquisizioni, con le piattaforme più grandi che assorbono quelle più piccole, ma più in generale è evidente che il mercato sarà interessante per soggetti strutturati in grado di portare molte opportunità di investimento/prestito e di aggregare un grande numero di investitori/prestatori.Specializzazione: le piattaforme potrebbero trovare nicchie specifiche, come già è stato fatto il settore immobiliare o le energie rinnovabili, per differenziarsi e offrire servizi più mirati.Aggregatori e Club Deal: l'ingresso nel mercato è diventato più complesso e costoso e questo potrebbe favorire il ruolo di alcune piattaforme in grado di aggregare diversi soggetti piccoli attraverso meccanismi di partnership o club deal.Nuovi operatori di filiera: l'apertura del mercato europeo del crowdinvesting sta già portando nuovi operatori interessati a questo mercato, come ad esempio nuovi istituti di pagamento, aziende fintech per le procedure di antiriciclaggio o gestione Wallet.Il ruolo delle istituzioni Le istituzioni dovranno monitorare attentamente l'evoluzione del mercato, garantendo un equilibrio tra protezione degli investitori e incentivo all'innovazione. Allo stesso tempo, gli investitori avranno un ruolo cruciale: una maggiore educazione finanziaria potrebbe aumentare la fiducia nel crowdfunding, stimolando ulteriormente il settore. Il punto di attenzione maggiore però è sulla disparità di interpretazione della norma in base al paese, questo potrebbe portare un’asimmetria normativa che favorirà le piattaforme provenienti da paesi in cui la normativa viene interpretata in maniera più leggera. Un esempio: una piattaforma autorizzata in Spagna con un processo di onboarding semplificato avrà maggiori tassi di conversione quindi maggiori opportunità di successo di una piattaforma autorizzata in Italia che un processo di iscrizione più macchinoso e complesso… ...e sarebbe un grande peccato perchè l'Italia ha dimostrato di poter essere un attore importante, ma per mantenere e rafforzare questa posizione sarà fondamentale investire in innovazione, qualità del servizio e trasparenza. Solo così il Crowdfunding potrà diventare una leva significativa per il finanziamento delle imprese e dell'economia reale nel nostro Paese.
Autore: tech4finance.it
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22 luglio 2024

Presentato il 9° Report Italiano sul Crowdinvesting

È tornato l’appuntamento annuale con il Politecnico di MIlano in cui è stato presentato il 9° Report sul Crowdinvesting che rinnova la sua formula per rispondere alle novità introdotte dalla normativa europea ECSP che ha introdotto un regime che allinea le piattaforme di Equity e Lending Crowdfunding, in passato caratterizzate da regole differenti e abbastanza asimmetriche.Il Report si propone di descrivere tutte le piattaforme nazionali autorizzate a offrire servizi di crowdfunding alle imprese, analizzando separatamente le campagne di Equity (investimento nel capitale di rischio) e di Lending (sottoscrizione di titoli di debito e prestiti diretti). Nell'ultimo anno, il mercato del Crowdinvesting in Italia ha subito una battuta d'arresto, in particolare nel settore Equity. Si distinguono però positivamente i comparti dei minibond, che ha superato il segmento del Lending non immobiliare, e il settore immobiliare, che continua a crescere senza sosta.Le cause di questo rallentamento sono essenzialmente due. In primo luogo, il processo autorizzativo per adeguarsi al nuovo Regolamento ECSP ha portato a ritardi per molte piattaforme, con pochissimi casi che sono riusciti a completarlo entro la scadenza di novembre 2023. Questo ha causato una riduzione delle piattaforme attive e un conseguente calo dei progetti disponibili sul mercato. In secondo luogo, i nuovi equilibri di mercato sui tassi di interesse hanno spinto gli investitori a chiedere rendimenti più elevati, che non sempre sono stati accettati dagli imprenditori.Nonostante i tempi di raccolta più lunghi rispetto al passato, il tasso di insuccesso delle raccolte non è aumentato significativamente, segno che esistono ancora capitali retail in cerca di opportunità di diversificazione e risparmiatori disposti a selezionare direttamente le opportunità di investimento, accettando rendimenti simili a quelli del 2021.Il futuro del crowdinvesting in Italia sembra promettente, grazie al nuovo contesto regolatorio che mette sullo stesso piano le piattaforme di Equity e Lending, con standard di requisiti e controlli più severi. Questo potrebbe portare a una maggiore concentrazione del mercato e a un ruolo crescente dei portali esteri.Anche per il 2024 Tech4Finance, con il prodotto CrowdCore, è stato sponsor di questa iniziativa in qualità di partner dell’Osservatorio del Prof. Giancarlo Giudici.Il report completo è scaricabile dal link sottostante, questo invece il link alla registrazione video dell'evento.
Autore: tech4finance.it
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